Interrompere la tolleranza immunitaria mediante il blocco di PD-1 con Pidilizumab dopo trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche per linfoma diffuso a grandi cellule B
Il pathway di checkpoint immunitario di PD-1 ( Programmed Death-1 ) potrebbe essere sfruttato dai tumori, incluso il linfoma diffuso a grandi cellule B, per sfuggire alla sorveglianza del sistema immunitario.
La ricostituzione del quadro immunitario dopo trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche potrebbe essere particolarmente favorevole per interrompere la tolleranza immunitaria attraverso il blocco di PD-1.
È stato condotto uno studio internazionale di fase II su Pidilizumab, un anticorpo monoclonale anti-PD-1, in pazienti che si dovevano sottoporre a trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche, con studi correlati sui sottogruppi di linfociti.
I pazienti hanno ricevuto 3 dosi di Pidilizumab a partire tra 1 e 3 mesi dopo il trapianto.
In totale sono stati trattati 66 pazienti eleggibili.
La tossicità è risultata lieve.
A 16 mesi dopo il primo trattamento, la sopravvivenza libera da progressione è stata pari allo 0.72, e ha soddisfatto l’endpoint primario.
Tra i 24 pazienti ad alto rischio che sono rimasti positivi alla tomografia a emissione di positroni dopo chemioterapia di salvataggio, la sopravvivenza libera da progressione a 16 mesi è stata pari a 0.70.
Tra i 35 pazienti con malattia misurabile dopo trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche, il tasso di risposta generale dopo trattamento con Pidilizumab è stato del 51%.
Il trattamento è risultato associato a un aumento nel sottogruppo dei linfociti circolanti inclusi i linfociti con PD-L1E, suggerendo un effetto a bersaglio per Pidilizumab in vivo.
In conclusione, questa è la prima dimostrazione di attività clinica del blocco di PD-1 nel linfoma diffuso a grandi cellule B.
Dati questi risultati, il blocco di PD-1 dopo trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche con Pidilizumab può rappresentare una promettente strategia terapeutica in questa malattia. ( Xagena2013 )
Armand P et al, J Clin Oncol 2013; 31: 4199-4206
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